antonio saporito

piero gianuzzi

IN OCCASIONE DEI 300 ANNI DALLA FONDAZIONE DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE UNIVERSITARIA DI TORINO

MOSTRA PERSONALE DI

ANTONIO SAPORITO E PIERO GIANUZZI

BIBLIOTECA NAZIONALE DI TORINO, PIAZZA CARLO ALBERTO, 3

DAL 6 AL 26 APRILE 2022

MOSTRE PERSONALI  DI ANTONIO SAPORITO E DI PIERO GIANUZZI BIBLIOTECA NAZIONALE DI TORINO PIAZZA CARLO ALBERTO, 3

Il 6 aprile 2022 si è inaugurata una grande mostra antologica alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino curata da Italia arte e Museo MIIT, dedicata al percorso artistico di Antonio Saporito e a quello di Piero Gianuzzi.

La mostra gode del Patrocinio di Regione Piemonte, Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, Amici Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e di altri Enti pubblici e privati.

BIBLIOTECA NAZIONALE DI TORINO, una nuova grande mostra antologica
BIBLIOTECA NAZIONALE DI TORINO, una nuova grande mostra antologica
BIBLIOTECA NAZIONALE DI TORINO, una nuova grande mostra antologica

Antonio Saporito è importante pittore scultore contemporaneo allievo del grande Lucio Fontana. Fino al 26 aprile sono state in esposizione circa 30 opere tra le più rappresentative della lunga carriera artistica del pittore e scultore contemporaneo, opere che abbracciano buona parte dei temi del suo curriculum artistico. Le opere di Antonio Saporito sono improntate sullo spazialismo, l'astratto nello spazialismo in relazione al futuro, una ricerca artistica che sceglie la via dell'astrazione utilizzando materiali metallici.

Composizione Geometrica, 2008, collage e acciaio su masonite, 94,7 x 42,5 cm, archivio n 119

Composizione Geometrica, 2008, collage e acciaio su masonite, 94,7 x 42,5 cm, archivio n 119, Antonio Saporito

Si tratta in special modo di lastre di acciaio prodotte con pigmenti colorati particolari ed unici, che rendono protagonista la colorazione, che muta in relazione alla posizione da cui il quadro viene visto. Un quadro diverso ogni volta, soprattutto nei colori, ma anche pannelli scultura in piombo o opere luminose in metallo. E poi ancora sculture in legno e metallo per un percorso affascinante e avanguardista.

Composizione, 2007, collage in rame e acciaio su masonite, 94,7 x 42,5 cm, archivio n 118

Composizione, 2007, collage in rame e acciaio su masonite, 94,7 x 42,5 cm, archivio n 118, Antonio Saporito

Senza Fine, 2008, collage e acciaio su masonite, 70,7 x 44,7 cm, archivio n 140, Antonio Saporito

Senza Fine, 2008, collage e acciaio su masonite, 70,7 x 44,7 cm, archivio n 140, Antonio Saporito

Piero Gianuzzi

Piero Gianuzzi è rappresentato con un’antologica che si sviluppa in un percorso attraverso le diverse stagioni del ‘900, in maniera coerente con un linguaggio sempre personale e dall’originale visionarietà. L’esposizione traccia un affresco della creatività di Gianuzzi, prendendo in esame varie serie che negli anni si sono susseguite, intersecate, completate a vicenda fino a formare una personalità complessa e profondamente ancorata ad una attenta e sincera rappresentazione dell’esistenza. Un’interpretazione del mondo e della vita, dell’Uomo e dell’Essere che Piero Gianuzzi ci restituisce nei ‘frammenti’ di memoria, ironicamente definiti dall’artista ‘affreschi’, quasi a sottolineare quanto l’arte riesca a rendere immortale ed eterno l’attimo dell’ispirazione e della creazione. Nei ‘ritratti’, invece, l’artista coglie l’essenza dei suoi personaggi, raffigurandoli spesso incorniciati da uno spazio definito e circoscritto, quadro nel quadro, alla maniera fiamminga appunto, esaltando così il ruolo della scenografia e dell’ambiente circostante, quello dell’osservatore e del protagonista, complementari e in stretto dialogo reciproco di sentimenti ed emozioni. Anche ottimo incisore, Gianuzzi esalta nel tratto continuo la definizione delle prospettive, i diversi piani compositivi, l’armonica consonanza dei toni e dei colori in una suggestiva, silente ed onirica metafora della vita. Il desiderio di libertà, la continua sperimentazione su materiali e con tecniche diverse trovano in Gianuzzi una raffinata scuola di pensiero, che spazia dalla metafisica al simbolismo, rendendo l’immagine elemento riconoscibile e riconducibile a un’idea, a una realtà.

 Piero Gianuzzi 1989

Piero Gianuzzi, 1989

E’ il caso del personaggi vestiti con abiti talari, ritmati nelle quinte teatrali di un ambiente, quasi un gioco delle parti che dell’uomo restituisce diverse concezioni, da quella sacrale e spirituale, a quella terrena e laica, in una continua, simbolica lotta tra bene e male. Anche il ‘venditore di quadri’, come pure il ‘commesso viaggiatore’ altro non sono che concetti espressi in pittura per affrontare problematiche esistenziali e quotidiane, dal desiderio ‘autobiografico’ di diventare artista alla consapevolezza dell’inarrestabile trascorrere del tempo. L’istante effimero della verità e del sogno, così vicini e inscindibili nell’arte di Gianuzzi, diventano elemento fondante di un alfabeto pittorico nuovo, in cui la solitudine si fonde con la speranza, scardinando il pessimismo tradizionale di gran parte della pittura del Novecento, per assurgere, invece, a nuovo strumento di bellezza. I grandi Soli rossi, le sagome abbozzate e nette di gabbiani in volo, il mare e gli orizzonti abitati da personaggi anonimi, quindi universali, da navi e barche lontane ci raccontano di un artista sempre pronto alla scoperta, moderno Ulisse alla ricerca di se stesso e dell’Altro, dell’inconoscibile e dell’ignoto dell’anima del mondo. Nel teatro della vita i protagonisti delle opere di Gianuzzi inseguono l’inconscio, tentano di decifrarne gli alfabeti più nascosti e profondi, dall’infanzia alla vecchiaia per giungere, infine, alla conoscenza della terrena fragilità umana, di quella ‘realtà immaginata’ che per tutta la vita ha affascinato l’uomo e l’artista.

 Piero Gianuzzi

Piero Gianuzzi

BIOGRAFIA DI PIERO GIANUZZI

Piero Gianuzzi (Torino 1937 - Alpignano 1996) affronta le prime esperienze pittoriche fin dalla più giovane età. Frequenta gli studi dei grandi pittori del momento e ne assimila gli insegnamenti, maturando al tempo stesso una propria tecnica pittorica, di cui è indiscusso caposcuola. Su un sottile foglio di zinco (2 decimi di millimetro), Gianuzzi incide un solco con tratto rapido e continuo seguendo le indicazioni del disegno preparato in precedenza. Il bulino non deve mai fermarsi, non concedere pause, che disturberebbero la continuità del segno. Il pennello poi, completa cromaticamente, con effetti visivi stupefacenti, l'opera artistica. Il progresso tecnico è tumultuoso e trova l'ideale legame con l'intuizione artistica che è geniale. Nel 1971, dopo un normale iter pittorico, inizia a dipingere per tematiche, sviscerando soggetti di volta in volta a carattere biografico, sociale, filosofico o "semplicemente" estetico. Anche la natura infatti è per lui oggetto di studio e osservazione specie in alcune sue espressioni a lui particolarmente congeniali. Le tematiche principali sviluppate sono: l'umanità, immagini allo specchio, la vita e la morte di un commesso viaggiatore, il cavallo, i girasoli, i Collage, i gabbiani, la vita e la morte di un venditore di quadri, i frammenti e gli affreschi. L'ultima fatica dell'artista è rappresentata da quattro tematiche sviluppate in 150 opere che si concatenano in un'unica grande espressione di grande forza emotiva e validità concettuale: "Il gioco delle parti", "rappresentazione dell'umana commedia", come sottolinea l'artista, che comprende: Metafisica e simbolismo, I Musei, Teatro - spettatori e palcoscenico, Il possibile dell'impossibile.

Molte le recensioni su giornali, quotidiani, riviste di settore, e i servizi Rai e radiotelevisivi. Le sue opere si trovano in collezioni sia pubbliche che private in Italia e all'estero.