SPAZIALISMO OPERE
ARTE SPAZIALE E SPAZIALISMO GEOMETRICO, UNA TECNICA UNICA
UFO DALLO SPAZIO
Anno: 2015
Tecnica: piombo e alluminio e acrilico su masonite
Dimensioni: 40x50 cm
AR. N: bn 248
L'opera è firmata e accompagnata dal certificato di autenticità
“Ufo dallo spazio” fa parte di una piccola raccolta di opere sull'ufologia spaziale, UFO, dischi volanti e macchine spaziali e concretizza il fascino per lo spazialismo, l'arte spaziale, l'idea dell'oltre, la ricerca dello spazio. Leggi tutto
Il quadro è stato utilizzato per rappresentare l'ultima mostra personale ad Alessandria. Vai a >> Astrattismo Geometrico Spaziale
L’ASTRAZIONE SPAZIALE
Pur provenendo dagli studi accademici e figurativi, l' incontro con il maestro dello spazialismo Lucio Fontana, suscita in Antonio Saporito il desiderio di approfondire il sogno e il segno dell'astrazione.
Vai a >> L'INCONTRO CON LUCIO FONTANA
Su questo tema Saporito svilupperà tutta la sua ricerca artistica, orientandosi sempre più verso una “nuova impostazione” e le sue opere cominceranno ad essere realizzate con materiali metallici come l’acciaio e l'alluminio.
Questo momento dell'arte di Antonio Saporito segna il passaggio radicale dall'arte figurativa all'arte astratta.
Costruite nella materia fredda dell’acciaio su cui l’apporto di smalti colorati e la sovrapposizione di frammenti e lamelle di forma geometrica mettono in atto una narrazione visiva di rigorosa e austera bellezza, le opere di Antonio Saporito esprimono un’astrazione solo apparentemente immediata.
Se la loro sperimentazione visiva appare improntata a un rigore che sembra non voler lasciare spazio alla fantasia, in realtà esprimono emozioni e pensieri che diventano segni e materia. Il richiamo alla geometria euclidea viene dunque rielaborato in chiave fantasiosa e persino ludica, un astrattismo geometrico estremamente rigoroso e, in certi casi, accompagnato da pagine decisamente espressioniste segnate da un vibrante cromatismo, solcato da un segno incisivo e ferreo.
Lo spazialismo geometrico di Antonio Saporito si pone come ricerca originale e unica di un linguaggio ideale e spirituale, connotato da un impianto ascensionale, lieve, eppure fortemente ancorato alla materia. Questa plasmata e tagliata, modellata e forata con rigore chirurgico e geometrico, rappresenta la sintesi dell'arte di Saporito.
Le lastre di acciaio, di alluminio, di rame e piombo vengono sapientemente trasformate in labirinti di segni intagliati a lasciar intravedere l'oltre che si svela al di là della materia. Il rigore e l'essenza che connotano le sue opere diventano elementi per trascendere la realtà, per guardare e scrutare quel che esiste dietro l'apparenza, alla continua ricerca dell'inconoscibile, del futuro, dell' inarrivabile mistero dell'uomo.
L’INCONTRO CON LUCIO FONTANA
Particolarmente significativo, nel percorso artistico di Antonio Saporito, è l'incontro con Lucio Fontana negli anni ‘62. Fontana stava superando la distinzione tradizionale tra pittura e scultura, il salto di qualità che lo porterà agli inconfondibili “tagli sulla tela” tipici e nel suo studio si potevano ammirare opere come i “Metalli”, lastre di ottone o di acciaio squarciate.
In quel periodo Saporito frequentava ancora l'accademia e gli incontri con Lucio Fontana segnano particolarmente lo sviluppo della sua ricerca artistica, in particolare, soprattutto le riflessioni sull'astratto nello spazialismo in relazione al futuro.
Lucio Fontana parlava di tempo, bisogna lasciare il tempo al tempo. Non ancora famoso come mercato, solo dopo questo periodo approda alla notissima serie della “Fine di Dio”, grandi tele ovali verticali monocrome, recanti squarci.
"Nel periodo che ho conosciuto il maestro Lucio Fontana, non faceva ancora i tagli, ma punzonature a mano libera. Era ciò che più mi lasciava incuriosito e mi domandavo quale era il significato.
Pur stando lì, vicino a lui, guardavo incredulo e pensieroso, ma le sue parole mi tranquillizzavano, spiegandomi in parte ciò che tutti sappiamo del suo modo di fare arte e della sua astrazione. Tutto questo, ancora oggi, dopo più di 50 anni, mi da emozione.
In quei momenti è iniziata la svolta della mia vita artistica, nel mondo della ricerca e della personalizzazione della mia arte. Dopo vari tentativi di lavoro su vetri cattedrali incisi a fuoco e grotte vulcaniche le acque forti, il tema delle spirali con rame, la serie delle penne e il figurativo ad olio su tela sono arrivato a sperimentare ciò che mi aveva raccontato il maestro Lucio Fontana spiegandomi l'astrazione spaziale. Tutto questo mi ha condotto al tema principale che io produco con l'acciaio, l'alluminio e il piombo." Antonio Saporito
Luce spaziale, 2018, ferro e acrilico su masonite, 68 x 128 cm, archivio N 291
DAL PONTE MEIER AL MUSEO CUTTICA: LA MOSTRA PERSONALE DI ANTONIO SAPORITO A PALAZZO CUTTICA, ALESSANDRIA
Curata dall’ Azienda Speciale Multiservizi Costruire Insieme, con il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Città di Alessandria, la mostra ASTRATTISMO GEOMETRICO SPAZIALE ha presentato alla città di Alessandria le opere più significative dell’ ultimo periodo. Una conferma per la città di Alessandria e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di assistere lo scorso anno, all’inaugurazione dell’installazione della scultura spazialista “Il Pianeta Marte” posta vicino al Ponte Meier ad Alessandria.
LA SCULTURA SPAZIALISTA
Alla presenza del Sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna e delle Autorità cittadine, mercoledì 21 novembre 2018, si è inaugurata l’installazione dell’imponente scultura del maestro Antonio Saporito, posta a Parco Italia, presso il Ponte Meier ad Alessandria.
La scultura spazialista “Il Pianeta Marte” è stata messa a disposizione della Città di Alessandria dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, in occasione delle celebrazioni per l’850° anniversario fondativo della Città (1168-2018).
La scultura è stata ideata, nel suo prototipo originale nel 2005 ed è pubblicata nel catalogo Mondadori 2012. Si tratta di una colossale struttura di acciaio e alluminio: un rappresentazione del pianeta Marte con 4 satelliti, per concretizzare il fascino di Antonio Saporito per lo spazialismo, l'arte spaziale, l'idea dell’oltre e la ricerca dello spazio. Leggi di più...